giovedì 28 gennaio 2016

LE AZIONI FEMMINE

Ma Maria Teresa è poliziotto, anzi poliziotta e chissà se qualcuno si renderà conto del suo gesto realmente rivoluzionario.
Poteva farlo anche un uomo.
Forse.
Forse è questa l'occasione di comprendere che l 'espressione di alcune qualità del femminile, di concerto con altre altrettanto valide del maschile, producono contesti migliori, meno conflittuali”.
Questa la chiosa del commento sulla pagina fb de “Il corpo delle donne” dei fatti di ieri a Genova.
Cosa è accaduto nella città ligure lo riassumiamo in breve: Gli operai dell’Ilva, dopo 4 giorni di sciopero e occupazione degli impianti, hanno vinto la battaglia sindacale. La poliziotta che fronteggiava, insieme ai colleghi, i manifestanti, si è tolta il casco e ha stretto la mano alla -definiamola così- controparte.
Le parole riportate sopra mi hanno stupito. Le ho rilette varie volte e ancora, mentre scrivo, le riguardo cercando di capirne il senso.
Sono d’accordo con chi sostiene che i femminismi abbiano tante facce, un po’ come la religione. Ciascuna di noi probabilmente ha finito con il farsene uno personale, in cui ingloba e elabora   il proprio passato, gli studi in materia, le idee che circolano tra “le colleghe”.
Il mio deve essere una versione soft, annacquata, che evidentemente mi impedisce di vedere la faccenda di cui sopra dalla prospettiva di chi ha scritto il post.
Nel 1791 Olympe De Gouges,  rivoluzionaria francese finita poi al patibolo, scriveva:-“

" La donna nasce libera, ed è, in diritto, uguale all'uomo. (…) Tutte le cittadine e tutti i cittadini - uguali dinanzi alla legge - debbono essere ammessi a tutte le cariche, a tutti i posti e gli impieghi pubblici, secondo le loro capacità, senza altre distinzioni all'infuori delle loro virtù e del loro talento.
Tutto quello che si è detto dopo e ancor si dice sul tema -definizioni, arrovellamenti in coda alle polemiche, declinazioni le più varie- direi che in questa riflessione possiamo tenerle a margine.
Maria Teresa è un poliziotto. Ogni giorno svolge il proprio servizio assecondando “la propria virtù e il proprio talento” di persona. Affermare che si sia comportata così in ragione del proprio sesso le sottrae un merito che è esclusivo della persona e non del genere di cui fa parte.
Non nego che ci siano differenze biologiche tra i maschi e le femmine, e che il femminismo e la politica in generale, debbano tenerne conto nelle battaglie per l’emancipazione che ancora i tempi, purtroppo, richiedono.
Ribadisco solo che leggere il gesto del poliziotto insinuando il dubbio che sia un “comportamento di genere”, nuoce gravemente alla causa.
Nell’ideologia che mi sono fatta , forse troppo a mia misura, mi piacerebbe che si dicesse:” si è tolto il casco perché così fan le persone di sensibilità, e non perché le donne fan così”.
Io penso che non sia vero affatto che il mondo sarebbe un posto migliore se tutti agissero “da donna”, sarebbe perfettamente  identico. Siamo tutti uguali o lo andiamo sostenendo tanto per parlare?

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