mercoledì 9 novembre 2022

Non è un pranzo di gala


Novembre 2022

📝📂Appunti molto random - al limite del plausibile- su "Non è un pranzo di gala" di Alberto Prunetti 

1️⃣💸📚 come si traduce nei fatti il detto:" fattela con chi è meglio di te e fance 'e spese"?

Nel caso in cui "chi è meglio 'e te" sia un letterato, significa mettere mano al portafoglio e investire in libri. I testi suggeriti da uno scrittore sono sempre briciole utili al pollicino di turno per trovare la strada di casa, ovvero percorrere il sentiero del sapere... "Fatte non foste..." Ecc. Ecc. L'autore cita...e tu...accatt' 'o libro citato. (Prunetti mi sta facendo un bel danno)😀

2️⃣ 🤔🤯leggere un libro come questo di Prunetti che è un saggio autofictional ( esiste questo genere?) significa innestare un percorso turbinante di riflessioni che creano intorno al libro una metanarrazione autobiografica.

Si parte dal dargli sempre ragione, all'autore, e si finisce per esclamare:-" la penso esattamente così!" ad ogni riga. L'ipertrofia dell'ego, in questo caso, sguazza che un piacere.

3️⃣🗯️💬🚩leggere "non è un pranzo di gala" significa ritornare sull'ideologizzazione del reale, tutto il reale, anche quello che verrà trasposto in finzione.

Allora, con la consapevolezza che altri già si stanno lambiccando sull'argomento da un po', è il tuo turno di chiederti:-" la crisi del romanzo borghese nasce dalla crisi della borghesia?" Ma che brava molvettina, che arriva per ultima al punto e pretende l'applauso.
Il problema è piuttosto questa pressoché universale finzione di essere borghesi che si trascina perché tutti noi non vogliamo dismettere, ora che il pret-a -manger ce li ha messi nei piatti a prezzi abbordabili, i costumi borghesi, i luoghi comuni borghesi che pratichiamo quotidianamente, la lingua borghese che abbiamo passato anni ad affinare, calibrando i congiuntivi e la consecutio nell'aspirazione "a parlare bene" come ottemperanza al monito ancestrale che i genitori ci hanno rivolto fin dalla culla :-" parla bene, a mamma!". Insomma siamo figli di un massiccio programma di "medium class wash" e ne rimaniamo ingabbiati dentro.

4️⃣🤹🏻‍♀️🤸🏻‍♀️ Leggere Prunetti è, sempre, fin dalla prima riga, un fatto personale. Faccenda identitaria e anche altro.
Non solo perché condividiamo il comune background di figli della working class.
Non solo perché sposo in toto il pensiero di Prunetti riguardo la necessità di una letteratura working class che non si rivolga alla classe media al fine di regalarle un"safari nella povertà delle classi subalterne", una lettura working class che non sia apocrifa, che venga, cioè, da chi alla classe lavoratrice non appartiene e che probabilmente non ha neanche mai visto da vicino in vita sua, ma anche perché di Prunetti condivido i gusti letterari. Non ho letto tutte le opere che cita e invita a leggere nel corso del libro e nell'appendice, ne ho, però parecchie al mio attivo. La presenza nell'elenco di alcuni testi che  considero fondamentali nella mia formazione, mi hanno fatto trillare di gioia. 

Le ceneri di Angela McCourt 

Chiedi alla polvere Fante 

Autunno di Ali Smith

Il taglio Cartwright

La straniera Durastanti

Manodopera Eltit

Gli Anni di Ernaux

Ipotesi di una sconfinata Falco

Amatissima Morrison

Read or dead Peace

Simon Wail

La storia di Shuggie Bain Stuart Douglas

Solo per indicare quelli mi vengono in mente immediatamente

5️⃣🤬😤 Solo il capitoletto dedicato ad Acciaio di Silvia Avallone per me vale il prezzo del biglietto. Prunetti da voce , con la sua competenza, con chiarezza e in maniera inequivocabile, a tutte le perplessa che mi porto dentro da dieci anni circa il peggiore romanzo che abbia mai letto ( rettifico: che sia mai stato pubblicato) a proposito della classe operaia.  Ogni singola pagina di Acciaio fu per me una stilettata prima ancora che al cuore, al fegato.
Leggevo la rappresentazione caricaturale di queste "bestie" e pensavo a mio padre, ai suoi colleghi, a me, a mio fratello e ai figli dei colleghi di papà, piegati sui libri comprati con i sudati risparmi, frutto di rigorose economie domestiche, e mi ribollivano le viscere davanti a quella narrazione falsificata che inquadrava gli operai come drogati, dediti all'alcool e alle serate in discoteca: ma chi cavolo aveva o soldi da buttare nei maledetti stravizi?

6️⃣ 📝🖋️📔 Le riflessioni sullo stile, il linguaggio e la forma più adatte per una narrazione working class sono molto, molto interessanti. Utili per chi voglia scrivere, per chi voglia giudicare i testi in cui si imbatte, per chi abbia anche la velleità di lanciarsi in riflessioni, in ripensamenti di carattere politico.

7️⃣⚠️🔈 Se non si è capito il libro di Prunetti non solo mi è piaciuto. Mi è entrato sotto pelle. Trovo che la formula tra inchiesta, racconto autobiografico e pampleth di denuncia che egli ha escogitato sia azzeccatissima e dia frutti superlativi nell'entrare nel mondo proletario attraverso la migliore delle porte possibili. 

Non è un pranzo di gala

Novembre 2022 📝📂Appunti molto random - al limite del plausibile- su "Non è un pranzo di gala" di Alberto Prunetti  1️⃣💸📚 come ...