"Zero K" di Don DeLillo

Ci sono volte in cui il senso del pudore, che consapevole della nostra inadeguatezza ci suggerisce il silenzio, soccombe sconfitto dalla necessità di raccontare certe meraviglie. La meraviglia è, in questo caso, l’ultimo libro di Don DeLillo : “Zero K” , tradotto da Federica Aceto per Einaudi . Metto da parte tutto ciò che ho letto a riguardo, compresi l’interessante “dietro le quinte” del suo lavoro di traduzione firmato da Federica Aceto https://giacomoverri.wordpress.com/2016/10/18/dire-quasi-la-stessa-cosa-federica-aceto-e-don-delillo/ nonchè l’intervista all’autore realizzata da Giuseppe Genna https://www.che-fare.com/dont-delillo/ e provo a dire la mia, nel tentativo — che già prevedo vano- di condensare un libro che più e meglio di altri ispirerà, per la profondità nascosta dietro l’asciuttezza della prosa, qualcosa di diverso a ciascuno dei lettori. Zero K è un romanzo sul futuro, sulla storia, sulla vita e la morte, sulla parola e implicitamente quindi sulla scrittura. D