martedì 3 aprile 2018

"Anni Luce" di Andrea Pomella

Cosa dire di un romanzo che, mentre sei sul volo di ritorno da Edinburgh, a sorpresa ti riporta a Calton Hill? Che risuona dei più grandi successi dei Pearl Jam? Che racconta il nichilismo della generazione grunge con il ritmo melanconico/disincantato/travolgente da romanzo di formazione/on the road?
Piacevolissima sorpresa il libro di Pomella. Centocinque pagine che si bevono con avidità. Un'ora e mezza circa di lettura che passa purtroppo in fretta. Un sottofondo musicale di alta qualità, un'adolescenza ad alto tasso alcolico, un'ottima capacità di introspezione che si fa anche puntuale analisi sociologica. Gli ingredienti ci sono tutti.
Insieme ai libri di Falco " Ipotesi di una sconfitta" (che guarda al mondo del lavoro ed è per certi elementi complementare a questo di Pomella) e a "La stanza profonda" di Santoni (che tratteggia un altro segmento di vita della medesima generazione) "Anni luce" è uno dei migliori romanzi, tra quelli presenti attualmente in libreria, in cui possono proficuamente rispecchiarsi gli odierni quarantenni .
"Anni luce" dallo "Strega"?  Il primo tratto del percorso, per il romanzo di Pomella, si è compiuto. Le distanze a questo punto si fanno meno siderali.

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