mercoledì 5 dicembre 2018

"Un valore è andato perduto: la vergogna". L'ultimo appello di Ernesto Sábato

Uno dei miei autori preferiti. Poco letto purtroppo. Se vi capita fate vostro quel libro geniale dal titolo " Sopra eroi e tombe" che ne contiene a sua volta un altro di altrettanta bellezza mozzafiato " rapporto sui ciechi".



"Certi giorni mi alzo con una speranza demenziale, momenti in cui sento che la possibilità di una vita più umana è a portata di mano. Questo è uno dei giorni. Allora mi metto a scrivere quando ancora è l’alba, quasi con cautela, ma con l’ urgenza di chi scende in strada per chiedere aiuto di fronte al pericolo di un incendio, o come un battello che, nel momento di affondare, lancia un ultimo e accorato segnale ad un porto che sa vicino, purtroppo assordato dai rumori della città e dalle insegne che confondono lo sguardo.



Ma possiamo ancora aspirare alla grandezza. Troviamo questo coraggio. Tutti, una volta o l’altra, ci siamo arresi. Però, se qualcosa non tradisce è la convinzione che solo i valori dello spirito possono salvarci dal terremoto che minaccia la condizione umana…

Un valore è andato perduto: la vergogna. La gente non si vergogna più. Succede che, mescolate alle persone per bene, possiamo incontrare con ampi sorrisi, certi tipi accusati della peggiore corruzione. In passato le famiglie di questi tipi si seppellivano in casa, mentre i corrotti oggi vengono trattati come ogni altra persona, e le televisioni li invitano e li intervistano col garbo una volta riservato ai signori.

Nel nostro Paese tanti uomini e tante donne si vergognano nelle grandi città. Non ne capiscono i rituali. Tragicamente il mondo sta perdendo l’originalità dei suoi popoli, la ricchezza delle differenze, nel desiderio di clonare gli esseri umani per meglio dominarli. Ma quando tutto è desacralizzato si precipita nel caos e l’esistenza viene rattristata dall’amaro sentimento dell’assurdità…

Il degrado dei tribunali e la sfiducia nella giustizia danno la sensazione che la democrazia sia un sistema incapace di cercare e condannare i colpevoli. Il risultato è un clima favorevole alla corruzione con l’amarezza che sarebbe possibile denunciarla perchè solo nei sistemi non democratici non si può fare. Sistemi dove la corruzione esiste fino ad essere più corrotta e degradante, se diamo per buona la definizione di Lord Acron: «Il potere corrompe, ma il potere assoluto corrompe assolutamente». Eppure anche nella democrazia succede e spesso. Non è sempre stato così. C’erano persone dignitose, mai intascavano beni dei quali non avevano diritto. Non rubavano. Ricordo che mio padre si è mangiato il suo mulino per un credito nel quale era impegnato solo con la parola. Niente di scritto. Ne è seguito un immenso dolore. Ma era indegno per un vero uomo tradire la propria responsabilità, sentimento d’onore che dava la forza del vivere in pace. E che dire di cos’erano una volta i sindacati. Con candore ricordo la storia di quel signore svenuto per strada e quando lo rianimano i soccorritori vogliono sapere come abbia potuto perdere i sensi per fame con tanti soldi nel portafogli. Sbalordito per la domanda ha risposto: “ma i soldi non sono miei, sono soldi del sindacato”. Non che allora non esistesse la corruzione, ma la maggioranza delle persone difendeva l’onore con l’ esempio quotidiano. E rubare un bene comune era il peccato peggiore. Continuo a pensarla così.

Chiunque ruba i soldi che servono ad educare, chiunque ruba a mutue e pensioni, o infila in tasca il denaro dei contratti pubblici, non deve essere salutato. Non possiamo far finta di niente con i corrotti. Non possiamo far apparire nelle televisioni personaggi che hanno seminato il malcostume, contribuendo alla miseria; non possiamo mostrarli come gente normale ai bambini. Questa è l’oscenità. Come educare le nuove generazioni lasciandole nell’incertezza: sono eroi o criminali? Si dirà che esagero, ma non è forse un crimine che milioni di persone vivano nella povertà se si rubi loro il poco del quale hanno diritto? A quanti scandali abbiamo presenziato eppure tutto va avanti come prima e nessuno – con i soldi in tasca – finisce in galera. Certe persone continuano a mentire alla radio, alla televisione, sui giornali, e un’onda gigantesca che ci avvolge e non lo si può impedire. Fa sentire la gente impotente: alla fine scoppia così la violenza. Dove arriveremo?

Non è un pranzo di gala

Novembre 2022 📝📂Appunti molto random - al limite del plausibile- su "Non è un pranzo di gala" di Alberto Prunetti  1️⃣💸📚 come ...