venerdì 10 giugno 2016

La battaglia contro il femminicidio e i meme sbagliati

E’ da un po’ che compare sulla mia timeline la foto di sopra.
Credo che si possa leggere come un tentativo -goffo e maldestro, ma spero fatto in buona fede- di sensibilizzare contro il Femminicidio.
Ne gira di roba su fb. Spesso è difficile processarla con attenzione prima di “condividerla”.   Ancora più frequentemente la velocità del passaggio sulle nostre pagine è tale che il tempo speso a commentarla sarebbe sprecato: sarà fagocitata presto dal flusso di informazioni con buona pace di tutti.
La foto in questione, però, mi ha turbato a tal punto che sento di avere l’obbligo morale di scriverne qualche parola a proposito, di insisterci sopra.

Tua nonna ti ha dato TUA madre”
“Tua madre ti ha dato la vita”
“Tua suocera ti darà TUA moglie”
Tua moglie ti darà i VOSTRI figli”
Vuoi ancora un motivo per rispettare le donne?”

Detto in sincerità un uomo non dovrebbe aver bisogno di discorsi motivazionali per fermare la propria mano omicida contro la persona che ama.
Sappiamo tuttavia che, al di là dei casi in cui le violenze sono dettate da patologie psichiatriche gravi, il femminicidio è determinato,  nella stragrande maggioranza delle volte, da gravi carenze culturali relative al ruolo sociale della donna – sono da  escludersi dunque la mancata scolarizzazione o l' analfabetismo, poiché il delitto interessa trasversalmente ogni ambito della società- e  sappiamo pure che  “l’educazione sentimentale” resta un passo imprescindibile nella lotta contro la neo-fattispecie di reato. Ben vengano allora anche i promemoria se aiutano nell’urgente lavoro di rivoluzione culturale, purchè siano corretti.
L’elenco riportato nelle didascalie della foto è invece fuorviante e sbagliato.
La sovrabbondanza  di aggettivi possessivi contenuti  nel messaggio, infatti, potrebbe essere molto pericolosa
E’  sempre  bene partire dai fondamentali e ricordare il comandamento per eccellenza: Non uccidereDa esso si deduce che La prima  e unica ragione per non alzare la mano contro la donna che si ama resta e resterà sempre   il rispetto incondizionato della vita umana.   A prescindere, quindi, se  la potenziale vittima mi abbia generato, mi darà una compagna o mi partorirà dei figli, perchè non è  certo la sola capacità riproduttiva a connotare una donna come persona e a imporne la tutela.
L’amore non è un do ut des e non è possedere il proprio partner.
La radice cancrenosa del femminicidio sta proprio nel concepire la donna come una proprietà e il rapporto di coppia come una relazione basata sull’appartenenza e il dominio.
L’amore non è un legame, è un sentimento.La logica del possesso, della supremazia di genere  va tagliata con un unico decisivo colpo secco e urgentemente.
Provo a rispondere alla domanda dell’ultimo sottotitolo nel modo che reputo più corretto:
Il motivo per rispettare le donne esiste dalla notte dei tempi, non ne ho bisogno di altri: è l’obbligo di salvaguardare ogni vita, sempre.

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