Dei bianchi
cartoni, animati dalla volontà di preservare la sensibilità di Rohani, materializzatisi autonomamente sulle patrie sculture marmoree - ignoto restandone il “mandante"- si è detto tutto.
Come scriveva Gabriel Tarde “una penna è
sufficiente ad azionare milioni di lingue” e infatti, non appena le
immagini dell’"evento in scatola”, di cui deteniamo il copyright, hanno cominciato a circolare , si
sono aperte le danze.
Messi a posto i pacchi, non può dirsi del tutto archiviata la faccenda. Di ieri l’ultima appendice.
A tarda ora sulla pagina FB di Avvenire compare una immagine con due foto relative all’incontro in Vaticano: in alto quella “fake”, che ha girato tutto il giorno in rete, in basso quella originale. Accanto il seguente monito: “Attenzione: Su Facebook da qualche ora viene condivisa una foto di Papa Francesco assieme al presidente iraniano Hassan Rohani. Dietro di loro è stato inserito il quadro "Les trois graces" di Rubens" (con figure nude). È ovviamente un falso. Per favore, se qualcuno dei vostri contatti l'ha pubblicata, avvertitelo. Grazie.
Precisazione doverosa, naturalmente, quella dell’Avvenire, che a mio parere giunge a stigmatizzare più decisamente l’escamotage farsesco e meschino trovato dall’ignoto funzionario italiano.
Facendo bene i conti, se consideriamo che nell’ Islam manca la rappresentazione di Dio tipica invece dell'arte cristiana, quel “Gesù in Gloria”, che ascende al cielo sopra le teste dei due capi di stato, per un uomo di moschea risulta un simbolo ben più impegnativo da sostenere con lo sguardo rispetto al nudo.
Vero è che il Profeta fece salve dall’ iconoclastia le immagini della Madonna e di Gesù, il che pone i capi del protocollo Vaticano fuori da zone scivolose. Seppure i malpensanti sollevassero un’ultima obiezione, ovvero che per i musulmani Gesù è -certo- un profeta minore, ma per noi resta sempre Iddio, ci offrirebbero un'altra buona ragione per applaudire a una tale alta e sottile lezione di diplomazia.
Messi a posto i pacchi, non può dirsi del tutto archiviata la faccenda. Di ieri l’ultima appendice.
A tarda ora sulla pagina FB di Avvenire compare una immagine con due foto relative all’incontro in Vaticano: in alto quella “fake”, che ha girato tutto il giorno in rete, in basso quella originale. Accanto il seguente monito: “Attenzione: Su Facebook da qualche ora viene condivisa una foto di Papa Francesco assieme al presidente iraniano Hassan Rohani. Dietro di loro è stato inserito il quadro "Les trois graces" di Rubens" (con figure nude). È ovviamente un falso. Per favore, se qualcuno dei vostri contatti l'ha pubblicata, avvertitelo. Grazie.
Precisazione doverosa, naturalmente, quella dell’Avvenire, che a mio parere giunge a stigmatizzare più decisamente l’escamotage farsesco e meschino trovato dall’ignoto funzionario italiano.
Facendo bene i conti, se consideriamo che nell’ Islam manca la rappresentazione di Dio tipica invece dell'arte cristiana, quel “Gesù in Gloria”, che ascende al cielo sopra le teste dei due capi di stato, per un uomo di moschea risulta un simbolo ben più impegnativo da sostenere con lo sguardo rispetto al nudo.
Vero è che il Profeta fece salve dall’ iconoclastia le immagini della Madonna e di Gesù, il che pone i capi del protocollo Vaticano fuori da zone scivolose. Seppure i malpensanti sollevassero un’ultima obiezione, ovvero che per i musulmani Gesù è -certo- un profeta minore, ma per noi resta sempre Iddio, ci offrirebbero un'altra buona ragione per applaudire a una tale alta e sottile lezione di diplomazia.
Nessun commento:
Posta un commento