mercoledì 12 maggio 2021

ganglio 11


Molto indecisa sul tema del ganglio odierno. Dato il clima vacanziero avrei optato per un ricordo lieto, ovvero della pazza notte in cui , persuasa da mio fratello il buontempone d' aver vinto il primo premio della Lotteria Italia, sperimentai l'ebbrezza d'essere miliardaria. Invece, per non infrangere le aspettative fin qui alimentate di sgranare nei racconti minimi solamente perle dolorose, ribaltando il punto di vista come conviene ai pessimisti comici (no, non è un refuso), rievocherò di quando, da novella Paperon de Paperoni avviatasi a nuotare sulle creste dorate della ricchezza smargiassa, fui travolta dal cavallone impetuoso e infingardo della consueta indigenza, che mi ridepositò, naufraga in lacrime, sull'avito atollo costituito da blocchi di oculatezza ed economie. Inutile perfino precisare che la sventura mi disarcionò contro la mia volontà e in barba alle mie corpose aspettative. In effetti, con le onde dell'opulenza stavo prendendo confidenza in tempi straordinariamente brevi, e già sentivo di poterle domare con inusitata saggezza e maestria.
Ricordo con dovizia di particolari l'ora del mio tracollo: una altezzosa e indifferente alba, che si accingeva con una radiosità- a quel punto- fuori luogo, ad illuminare l'ennesimo giorno della mia vita grama.
Reduce da scorribande notturne, mio fratello, con il quale dividevo la camera, prima di infilarsi sotto le coperte mi sveglia. Con la voce e l'espressione di uno che vuole alleggerirsi l'animo da castagne bollenti dice che ha una confessione. Mi drizzo nel letto e mi dispongo all'ascolto con il sangue in subbuglio. Di quale colpa, di quale misfatto si sarà macchiato questo neo sperimentatore di peccati adolescenziali? Avrà fumato la sua prima sigaretta aromatizzata alla Maria? Avrà mica fraternizzato più intensamente con una fanciulla senza il fido alleato di lattice e ora teme la vendetta della divinità che assegna i neonati?
-Ho vinto alla lotteria- Spara.
- Hai presente il ritiro di preghiera del mese scorso con quelli della comunità?- All'epoca mia madre, per smussare alcune attitidini che ci avrebbero distolto da un possibile percorso di santità, ci costringeva a frequentare la gioventù di un'associazione cattolica.
- Alla stazione -prosegue- mentre guardo il tabellone per verificare il binario, mi scontro con un tizio che mi propone di comprare, lì, seduta stante, su due piedi, senza pensarci, afferrando la fortuna per le corna e strattonandola allo scopo di confonderla, un biglietto della lotteria e di scambiarlo con quello che custodisce lui in saccoccia, acquistato nella sua città di provenienza.
Io? Colpita e quasi affondata. Mancano un paio di bordate affinché galleggi ai piedi del mio germano, alla deriva sulla mirabolante zattera della speranza da lui allestita a mio uso e consumo.
Ben ricordo, essendo assidua partecipante del più proficuo concorso a premi nazionale, la località in cui è stato venduto il biglietto vincente. Tutto quel preambolo gli è dunque servito a disinnescare la prima, grossa obiezione: perché, pur non essendosi mai recato nella capitale meneghina, è il felice possessore di un tagliando venduto a Milano.
Nell'ora della battaglia sferra più colpi che puoi.
-Mostrami il biglietto- affondo.
-L'ho depositato presso un notaio- schiva.
-Quale notaio e come, se sei minorenne?- Esibisco la mia anzianità anagrafica e di studi, sfoderando con protervia rudimenti della materia civile su cui mi consumo -sono gli anni dell'università- proficuamente, come si evince.
Non si lascia scalfire dalla mia sagacia e controbatte pronto, sciorinando nome, cognome, indirizzo dell'azzeccagarbugli cui si è affidato, nonché le generalità dell'amico maggiorenne eletto a tutore. (Mi ricorderò di nascondere, finita l'avventura, il manuale di diritto civile, che mio fratello sfoglia evidentemente a mia insaputa).
E con questo, mi ha fatto. Sono nella sua rete.
Segue un serratissimo elenco di attività, di beni extralusso, proprietà immobiliari in cui intende investire, nonché amici fraterni ai quali ha in animo di elargire beneficenze.
Lo dissuado. Invoco segretezza assoluta. Pongo veti. Adombro rischi di rapimenti. Pavento ricatti di matrice camorristica. Farnetico di opportunità, di necessità, di obblighi.
Lui, sornione mi lascia sragionare. Mi imbecca quando la fervida vena di fantasia allucinata della sottoscritta sembra rinsecchirsi, avviarsi a pensolare da un ramo morto.
Sono un supplì che allegramente sfrigola nell'olio dei milioni. Mi doro e prendo vieppiù sapore. Pianifico, per tutti noi, una vita e una doppia vita. Continueremo ad essere dei doctor Jekyll negli ottanta metri scarsi di Soccavo, abbigliati secondo la parca compostezza del mercatino, schivi dei lussi e status simbol. Nessuna villa al mare, casa in montagna, vacanza a cinque stelle. Niente moto, auto, gioielli. Ci regaleremo da Mr Hyde l'ebbrezza di un conto in banca che ci tuteli contro le bizze della mala sorte. Studiare senza stato di necessità. Accartocciare e dare fuoco alle future rate trentennali per l'acquisto dei bilocali di periferia ai quali siamo condannati. Di tanto in tanto, senza dare nell'occhio fare beneficenza, tanta e rigorosamente in anonimato. Continuo a friggere. Però ora sento una leggera puzza di bruciato diffondersi per la stanza. Non è quella della menzogna imbastita da quell'infingardo paravento sangue del mio sangue. Ancora non ci arrivo. È piuttosto l'olezzo el CIP di silicone nel mio cervello che si sta surriscaldando. Ho bisogno di acqua che raffreddi il mio nucleo pensante.
Qualcuno ha notizia di un estintore più efficiente di una madre? Confusa, ansimante, in preda ai più contrastanti pensieri, ai più profondi dubbi, alle più rosee speranze, respingendo i biechi placcaggi di mio fratello determinato ad ostacolarmi, sveglio sul far del giorno mia mamma e vuoto il sacco.
-Siamo miliardari-.
Senza battere ciglio, con l'aplomb proprio di una regina delle nevi, mia madre mi congela all'istante.
-Bellina!- Bellina? Ah, no. - Cretina!- Volevo ben dire. Restiamo sui toni della verosimiglianza.
-Ritorna a dormire. Tuo fratello è ricco assai, di fantasia. Tu, invece, ti aggiudichi il solito premio: prima estratta alla lotteria della creduloneria-. 
 

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