mercoledì 12 maggio 2021

ganglio 9


 Oggi tocca ad un altro dei gangli rossi. Porpora per l'esattezza. Non si dice così, infatti, delle guance quando ti coglie un'umiliazione, una mortificazione? che si imporporano?

Il ganglio della mancanza di autostima, gemello siamese di quello generato dalla sindrome da impostore non hanno nulla del rubizzo. Piuttosto rimandano al sangue guasto per una suppurazione.
Con le due gobbe gemelle ci faccio i conti oggi che è un mese da quando mi arrovello su una recensione che non riesco a completare.
Un tarlo mi rode. Qualche giorno, fa una collega che stimo molto, preparatissima per studi accademici e talento, condividendo un articolo su uno dei massimi scrittori italiani, si lasciava sfuggire disappunto per le imprecisioni contenute nel testo, per la sua estrema genericità. Da studiosa e cultrice della materia, le saltavano all'occhio tutte le lacune, tutte le ingenuità, tutte le inesattezze.
Mi sono detta che io, invece, non ne avrei saputo indicare nessuna. Ho dovuto ammettere con me stessa che avrei potuto essere addirittura io l'autrice del misfatto.
Continuo a pensare che non mi piace vivere pericolosamente. Odio dover continuamente camuffare la mia ignoranza e la mancanza di competenza. Ogni volta che tento di riprendere il filo del discorso della mia recensione, dopo poche battute mi arresto annegata dai dubbi. E allora per questa estate mi fermo qua. Preferisco arrostire i miei gangli al rosso del sole. 

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